Cambiare punto di vista

 
 
 

Il problema dello sgabuzzino

Un giorno, entrando nello sgabuzzino, mi sono resa conto di aver esagerato. La frase "Lo metto lì, prima o poi mi servirà" mi aveva condotta in un tunnel e quello sgabuzzino ne aveva pagato le conseguenze: barattoli di vetro, bottigliette, bastoncini di legno, e qualsiasi cosa immaginabile da riutilizzare occupavano ogni angolo.

Mi sono chiesta: sto diventando un’accumulatrice? Oppure è la pigrizia a vincere sulla volontà di creare, trasformare e dare nuova vita a questi oggetti? Le idee non mancavano — erano lì, in qualche reel salvato su Instagram o nella bacheca di Pinterest — ma restavano bloccate. E io con loro.

Il sovraccarico di informazioni

Mi sono resa conto che il problema non era la mancanza di idee, ma il sovraccarico. Troppe informazioni, troppi stimoli, tutti puntualmente piazzati davanti a me dall’algoritmo. Il risultato? Cervello in corto circuito.

Viviamo bombardati da contenuti che ci spingono a fare di più, cambiare tutto, subito. Eppure, trasformare l’ispirazione in azione richiede tempo e spazio mentale. Ho deciso che era ora di interrompere il flusso. Di fare quel piccolo passo per concretizzare dall'etere alla realtà.

Le sfide? Fanno parte del gioco

Ho cominciato con i barattoli. Li ho finalmente usati per organizzare la dispensa e i detersivi in polvere. I bastoncini sono diventati piccole decorazioni. Era come pulire gli occhiali sporchi dopo una lunga giornata: prima ci vedevo, certo, ma ora tutto era più chiaro. Da lì, un cambiamento ha portato all'altro.

Ho ritrovato tovaglioli di stoffa in uno scatolone e ho deciso di usarli: ogni ospite da quel momento li ha notati, trovandoli originali. Ho messo sacchetti di stoffa in borsa e in auto, pronti per ogni evenienza. In cucina, ho eliminato la plastica monouso: tappetini da forno riutilizzabili, niente più carta di alluminio, fogli che sostituiscono la pellicola.

Accettare i propri limiti

Non tutto, però, è andato liscio. Il detersivo solido per i piatti? No, non riesco proprio a farmelo piacere. Ci ho provato mille volte, ispirata da influencer sorridenti, ma non fa per me. Ed è ok così. Cambiare non significa essere perfetti, ma trovare un equilibrio sostenibile che funzioni nella nostra realtà.

Ripartire dal concreto

Il cambiamento è un processo, non una gara. Ogni piccolo passo è importante: organizzare, riutilizzare, ridurre. E ogni passo ci avvicina a uno stile di vita più consapevole e sostenibile.

Ora tocca a te. Guarda il tuo sgabuzzino, o il tuo cassetto delle “cose utili”. Cosa puoi trasformare oggi? Non serve essere perfetti, basta iniziare. Quel piccolo passo potrebbe fare una grande differenza.

"E basterebbe essere capaci di cambiare ciò che è stato già."

_Fiorella Mannoia

 
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